giovedì 13 novembre 2014

01 - Goldoni, L'avvocato Veneziano, Atto I Scena I

Carlo Goldoni, L’AVVOCATO VENEZIANO, Atto I, Scena I

Alberto:  La varderò con tutta l'indifferenza. El calor della disputa non ammette distrazion. Co l'avvocato xe in renga, xe impiegà tutto l'omo. I occhi xe attenti a osservar i movimenti del giudice, per arguir dai segni esterni dove pende l'animo suo. Le recchie le sta in attenzion, per sentir se l'avversario brontola co se parla, per rilevar dove el fonda l'obietto e fortificar la disputa, dove la se pol preveder tolta de mira con mazor vigor. La mente tutta deve esser raccolta nella tessitura d'un bon discorso, che sia chiaro, breve e convincente, distribuido in tre essenzialissime parti: narrativa, che informa; rason, che prova; epilogo, che persuada. Le man e la vita, tutto deve esser in moto e in azion; perché vestendose l'avvocato non solo della rason, ma della passion del cliente, tutto el se abbandona ai movimenti della natura, e la veemenza colla qual el parla, serve per maggiormente imprimer nell'animo de chi l'ascolta, e per mostrar coll'intrepidezza, col spirito e col vigor la sicurezza dell'animo preparà alla vittoria.
Lelio:  Non so come il Dottor Balanzoni, vostro avversario, intenderà questa maniera di disputare. Egli è bolognese, e voi veneziano; a Bologna si scrive, e non si parla.
Alberto:  Benissimo, lu el scriverà, e mi parlerò. Lu xe primo, e mi son segondo. Che el vegna colla so scrittura d'allegazion, studiada, revista e corretta quanto che el vol, mi ghe responderò all'improvviso. Maniera particolar de nualtri avvocati veneti, che imita el stil e el costume dei antichi oratori romani.
Lelio:  Veramente è una cosa maravigliosa e sorprendente sentir gli uomini parlare all'improvviso in una maniera sì forte e sì elegante, che meglio fare non si potrebbe scrivendo. E quelle lepidezze frammischiate con tanta grazia nelle cose più serie, senza punto pregiudicare alla gravità della disputa, non incantano, non innamorano?
Alberto:  Quando le xe nicchiade con artifizio, dite con naturalezza, senza offender la modestia o la carità, le xe tollerabili.



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