giovedì 27 novembre 2014

16 - IL TESTO PERSUASIVO

 IL TESTO PERSUASIVO

Per redigere un efficace elaborato probante, gli esperti si avvalgono principalmente di due metodi. Da una parte possono persuadere il lettore fornendo elementi argomentativi a suffragio della propria tesi, dall'altra possono ricorrere ad un tipo di scrittura più informale, tipica del linguaggio pubblicitario. Nel primo caso, il testo si articolerà in maniera classica: a fronte di un'introduzione in cui verrà esposto sommariamente il tema portante (il nucleo dell'elaborato, ovvero ciò che si vuole incentivare a fare), il corpo centrale consisterà di una serie di paragrafi in cui saranno esposte tutte le argomentazioni in grado di avvalorare la premessa dell'incipit. Infine, la conclusione rimarcherà la fondatezza della propria opinione, ponendo l'accento su tutte le "prove" fornite nel corpo centrale. Un testo persuasivo-informale, invece, recepirà elementi dinamici. Poiché questo elaborato non presenterà una struttura convenzionale, l'incipit potrà avvenire in medias res. Eliminato il preambolo introduttivo, il lettore si troverà proiettato immediatamente nel mezzo dell'esposizione dove confluiranno domande retoriche e periodi enfatici.
Stabilire l'obiettivo del proprio elaborato, sceglierne lo stile (argomentativo o informale) e modificare l'esposizione in base al destinatario sono dunque elementi essenziali per riuscire a redigere un testo persuasivo davvero efficace.
Durante l'elaborazione del testo, andranno forniti elementi probatori di natura certa. Questi potranno essere desunti dall'esperienza personale, da fatti realmente accaduti o da statistiche. L'esposizione dei fattori argomentativi dovrà avvenire con stile fluido e lineare, utile a rimarcare indirettamente la veridicità della propria tesi. Andranno invece evitate le forme verbali impersonali come "si dice" o "si reputa" ed i costrutti enigmatici, contraddittori e sillogistici. Questi elementi non soltanto non forniranno un plus valore al proprio elaborato, appesantendone l'esposizione e sviando l'attenzione dell'ascoltatore dal nucleo portante del tema (ciò che si intende fargli fare), ma potrebbero compromettere l'azione persuasiva del testo.
Infine, per sottolineare la fondatezza della propria tesi, nella conclusione potranno confluire alcune blande opposizioni che saranno prontamente contestate, così da risultare funzionali al testo. È bene quindi stilare una serie di comuni opinioni contrarie che potrebbero essere mosse al punto di vista che desideriamo difendere. Queste andranno trattare sbrigativamente e descritte con parole poco lusinghiere: l'interlocutore non dovrà infatti focalizzarsi sulle obiezioni, ma porre la propria attenzione su tutte le contro-prove che saremo in grado di fornire a sostegno della nostra tesi iniziale.